Le principali attività sono state

– La prevenzione della trasmissione del virus HIV dalle madri in gravidanza ai bambini, progetto elaborato in collaborazione con il Ministero della Sanità, l’Università Politecnica delle Marche e gli Ospedali Riuniti di Ancona. Il progetto prevedeva il coinvolgimento di circa 200 mamme in attesa e consentendo, mediante la somministrazione di un farmaco, di ridurre drasticamente la percentuale di sieropositività nei bambini nati. Per l’attuazione del progetto sono state comprate in loco 14 biciclette per gli spostamenti logistici degli infermieri locali. In Zambia sono stati coinvolti l’Ospedale Missionario di Santa Teresa e la clinica in foresta della dott.ssa Cristina Fazzi.

– Per il Mayo-mwana project, l’associazione invia, con un container, e installa il prefabbricato, donato per la realizzazione di  un poliambulatorio in foresta, il container viene utilizzato come magazzino e distributore di medicinali.

– Viene inaugurato un nuovo padiglione dell’ospedale di Santa Teresa che ospita i reparti di ginecologia e pediatria ed è stato realizzato e interamente attrezzato dall’associazione grazie ai contributi raccolti con il “Progetto Margherita” dedicato alla memoria di una ostetrica marchigiana prematuramente scomparsa.

– Durante quest’anno è partito il gruppo di volontari più numeroso: 20 persone tra medici, tecnici di laboratorio, operatori elettromedicali, manodopera specializzata per l’assemblaggio di prefabbricati, elettricisti e idraulici. I volontari hanno lavorato contemporaneamente a vari progetti, in differenti località e in ospedali anche a molti km di distanza gli uni dagli altri, in particolare due volontari biologi, per una settimana, hanno istruito il personale di laboratorio dell’Ospedale Pediatrico Statale di Ndola ad eseguire le possibili piccole riparazioni del citofluorimetro inviato l’ anno scorso.

 

 

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