10 marzo 2003

Inaugurazione di una scuola

Ci addentriamo in foresta, nei pressi della missione di S.Theresa, percorrendo una dissestata stradina di terra rossa, calda, intervallata da buche e pozze d’acqua piovana dove affondano le ruote del nostro pulmino; tutti intorno il verde della vegetazione rigogliosa che brilla dei mille riflessi del sole.

10 marzo 2003

Inaugurazione di una scuola

Ci addentriamo in foresta, nei pressi della missione di S.Theresa, percorrendo una dissestata stradina di terra rossa, calda, intervallata da buche e pozze d’acqua piovana dove affondano le ruote del nostro pulmino; tutti intorno il verde della vegetazione rigogliosa che brilla dei mille riflessi del sole.

C’è trepidazione, una delle tappe più importanti del nostro viaggio è proprio l’inaugurazione della scuola gemellata con le quella di Numana e Sirolo. E’ il primo vero impatto che abbiamo con i bambini zambiani. Eccoli, sono li, sono 100, forse di più, vestiti con misere casacche color beige, sgualcite, bucate, sporche. Lasciano scoperte quelle pance gonfie e quelle gambine rachitiche e sbucciate. I piedi, poi, sono scalzi…. ma i loro volti sono vivi, neri neri e luminosi, i loro occhi intensi, curiosi, attenti. Il loro sorriso caldo come il sole è disarmante e ci spiazza! Sono i bambini della nostra scuola! L’emozione è forte, i nostri occhi gonfi di lacrime. Ci accolgono con canti e giochi coreografici di mani… molti di loro sono orfani, altri figli di lebbrosi, la maggior parte malnutriti, ma i loro volti e le loro voci esprimono serenità, gioia per il nostro arrivo, gratitudine, ed io mi sento felice, immersa in quell’armonia. Abbiamo caramelle, quaderni, colori, penne e giochini… forse son pochi… e loro sono tanti, belli e dolci. Si mettono in file ordinate, dal più piccolo al più grande, porgono le loro manine, ci fanno un inchino e ringraziano contenti. Poi, insieme, a piedi, raggiungiamo la scuola, vicino al lebbrosario, tra le capanne del villaggio, nel verde sconfinato. E’ fatta di mattoni rossi e stanno preparando per allestire il tetto.

Scuola in Zambia

I bimbi si dispongono ordinati, attenti per le cerimonia di inaugurazione, un momento molto semplice ma molto molto intenso. Viene affissa al muro della scuola una targa con l’immagine di Pinocchio e con scritto “Pinocchio il burattino che diventa bambino buono”, mentre Suor Rosaria legge un libricino illustrato con la storia di Pinocchio, in inglese, creato per l’occasione dai bambini della scuola di Numana e Sirolo. Poi scorrono, su un cartoncino a forma di trenino, i nomi e le foto dei bambini italiani che hanno voluto regalare un sogno ai fratellini del continente nero e che con loro vogliono condividere il diritto all’istruzione.

Che dire… un’esperienza di una “drammatica bellezza ed intensità”!